Buco all’Inps, anzi no

Con un Comunicato del 16 aprile, l’Inps ha smentito l’esistenza di un “buco” nei suoi conti, nonostante le recenti operazioni contabili che hanno portato a svalutare alcuni crediti. 
Comunicato dell’Inps per correggere il Comunicato, del giorno prima, del Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) sempre dell’Inps che aveva denunciato un vuoto da 6,6 miliardi di euro per effetto dei vari condoni fiscali e quindi di contributi non versati dalle aziende, che lo Stato dovrà prima o poi coprire, ha scritto sempre il Civ.

🔷️ Il Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) è un organo dell’Inps con il compito di definire la strategia dell’ente e di vigilare sull’efficienza e l’efficacia delle sue attività. 
Il Civ approva il Documento generale di indirizzo, che stabilisce gli obiettivi dell’Inps per il quadriennio. 

🔴 Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione e il Direttore Generale dell’Inps, si legge nel Comunicato, intendono ribadire con forza che non sussiste alcun “buco” nei conti dell’Inps e che, invece, nell’ottica della massima trasparenza del bilancio, le operazioni di eliminazione dei crediti contributivi sono state improntate al rigoroso rispetto dei criteri contabili e della normativa vigente.
✅ Nel corso degli anni i crediti eliminati erano già stati opportunamente “svalutati” in quanto inesigibili per una serie di motivi.
➡️ In questa categoria sono compresi anche quelli cancellati a seguito delle norme relative alla rottamazione di cartelle esattoriali di importi fino a 1.000 o 5.000 euro, e maturati tra il 2000 e il 2015.
🔴 In questo senso, va sottolineato come nel tempo, siano state previste salvaguardie specifiche per garantire la neutralità finanziaria di tali operazioni, si legge ancora nel Comunicato dell’Inps.
✅ Compensazione integrale tramite il Fondo di svalutazione crediti:
➡️ i crediti eliminati sono interamente coperti da un fondo costituito e alimentato negli anni, proprio per far fronte a situazioni di bassa esigibilità;
➡️ ciò esclude qualsiasi effetto negativo sul conto economico.
✅ Stime conservative sull’esigibilità degli stessi crediti:
➡️ già nel preventivo 2025, l’Inps ha valutato l’incasso dei crediti fino al 2020 in misura pari a solo l’1% del valore, riflettendo una pianificazione finanziaria cauta e realistica.
✅ Fin qui il Comunicato dell’Inps che arriva in seguito alla pubblicazione in data 15 aprile dei dati relativi al riaccertamento dei residui attivi e passivi approvato dal Civ Inps.
🔴 Cosa aveva scritto concretamente il Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inps?
✅ Nel Comunicato si legge che, a causa di questo “stralcio”, ulteriori oneri, pari a 6,6 miliardi, ricadranno in futuro sulle Gestioni dei lavoratori dipendenti, nelle quali vige l’automaticità delle prestazioni, e pertanto sottolinea “l’esigenza di garantire specifici interventi compensativi nei confronti dell’Istituto a carico della fiscalità generale”.
➡️ Ecco perché l’Inps con il Comunicato, il giorno dopo, tranquillizza e spegne l’allarme, perché, dice, nel corso degli anni i crediti eliminati erano già stati opportunamente “svalutati” in quanto inesigibili per una serie di motivi.

🔷️ Dico per un amico…
🔴 Paradossale questa situazione, l’Inps che smentisce l’Inps (Civ)…
✅ In tutto questo però c’è una sola verità e che cioè per i contributi dovuti dai lavoratori dipendenti e non pagati dalle aziende in seguito ai vari “condoni” stabiliti da più Governi (indistintamente di sinistra, centro, destra), ci sarà (testuali parole del Civ) “l’esigenza di garantire specifici interventi compensativi nei confronti dell’Istituto (Inps) a carico della fiscalità generale”.
➡️ E la fiscalità generale, guarda caso, siamo tutti noi… quindi quando si promettono sconti bisogna poi anche dire chi pagherà il conto…
➡️ Perché puoi tranquillamente svalutare contabilmente contributi non incassati, ma finanziariamente restano mancati introiti.

(by Sergio Criveller – 28/04/25)