Il Ministero del Lavoro ha pubblicato, in data 20 giugno 2024, il Rapporto annuale sulle Comunicazioni obbligatorie 2023, cioè tutto ciò che riguarda le assunzioni, le cessazioni, le proroghe e le trasformazioni dei contratti lavorativi.
Nel 2023 ci sono state oltre 13 milioni di assunzioni, più 400 mila rispetto al 2022, pari a +3,5%.
I licenziamenti sono invece stati 12 milioni, in aumento dello 0,5% rispetto al 2022.
🔷️ Le trasformazioni dei rapporti di lavoro da Tempo determinato a Tempo indeterminato sono state 749 mila, aumento del 4,0%.
Una notevole crescita del numero di attivazioni dei contratti di collaborazione, che all’incirca raddoppia rispetto all’anno precedente (+97,7%), con un aumento significativamente superiore per la componente maschile (+159,1%) rispetto a quella femminile (+58,2%).
🔴 Cosa sono le Comunicazioni obbligatorie?
✅ Mediante il modello “UniLav” (modello unificato lavoratore) il datore di lavoro adempiere, direttamente o tramite i soggetti abilitati, all’obbligo di comunicazione delle seguenti informazioni:
➡️ instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro;
➡️ proroga di rapporto di lavoro;
➡️ trasformazione di rapporto di lavoro;
➡️ distacco;
➡️ trasferimento del lavoratore.
🔴 Cos’è il Rapporto annuale sulle Comunicazioni obbligatorie?
✅ E’ curato dal Dipartimento per le politiche del lavoro, previdenziali, assicurative e per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e descrive il flusso dei contratti di lavoro dipendenti e parasubordinati di tutti i settori economici, con un’analisi che comprende le trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a indeterminato.
➡️ Ad esclusione dei lavoratori autonomi.
🔴 Ecco una sintesi dei dati più significativi rilevati dalle Comunicazioni obbligatorie del 2023.
✅ Sono stati attivati oltre 13 milioni 72 mila rapporti di lavoro, in aumento di 445 mila unità rispetto al 2022, pari a +3,5%.
➡️ Il tasso di crescita annuo risulta in calo rispetto al valore significativamente più alto registrato nel 2022, pari a +11,2%.
✅ Sono cessati 12 milioni 224 mila rapporti di lavoro, in aumento dello 0,5% rispetto al 2022.
➡️ L’incremento annuo è inferiore rispetto all’anno precedente (+14,5%).
✅ La differenza tra attivazioni e cessazioni è risultata pari a 848 mila unità.
➡️ In crescita rispetto a quella osservata nel 2022, pari a 461 mila unità.
✅ Gli oltre 13 milioni 72 mila rapporti di lavoro attivati hanno coinvolto 7 milioni 384 mila lavoratori (+4,1%).
➡️ Con un numero medio di contratti attivati procapite pari a 1,77.
✅ Le trasformazioni dei rapporti di lavoro da Tempo determinato a Tempo indeterminato sono state 749 mila.
➡️ In aumento del 4,0% rispetto all’anno precedente.
✅ I 12 milioni 224 mila rapporti di lavoro conclusi hanno coinvolto 6 milioni 840 mila lavoratori.
➡️ Con un numero medio di contratti cessati pro capite pari a 1,79.
✅ L’83,5% delle cessazioni dei rapporti di lavoro ha interessato contratti con durata inferiore a un anno.
✅ Si osserva una notevole crescita del numero di attivazioni dei contratti di collaborazione, che all’incirca raddoppia rispetto all’anno precedente (+97,7%).
➡️ Con un aumento significativamente superiore per la componente maschile (+159,1%) rispetto a quella femminile (+58,2%).
✅ L’incremento percentuale più elevato riguarda i giovani fino a 24 anni (+8,1%) e i lavoratori di 55 anni e oltre (+10,4%).
➡️ Mentre risulta molto più moderato per le classi di età intermedie (+1,2% per i 25-34enni e +2,0% per i 35-54enni).
✅ Aumentano significativamente i rapporti di lavoro attivati nel settore relativo agli Altri servizi pubblici, sociali e personali (+22,5%) e, in maniera più moderata, nel comparto Alberghi e Ristoranti (+7,6%).
➡️ Di contro, si registra un calo in particolare per le Attività svolte da famiglie e convivenze (-3,7%), per l’Agricoltura (-3,2%) e per l’Industria in senso stretto (-2,8%); continua a rallentare nel 2023 la crescita nel settore delle Costruzioni (+0,2%).
✅ Il 43,1% delle attivazioni nazionali riguarda le regioni del Nord, il 32,3% interessa le regioni del Mezzogiorno e il 24,6% coinvolge le regioni del Centro.
➡️ Sono stati attivati 283 mila tirocini, in calo del 9,6% rispetto all’anno precedente.
✅ Sono stati attivati 1 milione 416 mila rapporti di lavoro in somministrazione, in calo del 4,9% rispetto al 2022.
➡️ Rispetto all’aumento registrato negli anni precedenti, nel 2023 si osserva un calo che interessa tutte le classi d’età, a eccezione della classe di età 55-64 anni e della classe di età over 65.
🔷️ Dico per un amico…
🔴 Il dato più preoccupante è quel 83,5% di cessazioni dei rapporti di lavoro di contratti con durata inferiore a un anno.
✅ 8 su 10 assunti per pochi mesi e poi lasciati a casa.
➡️ Tanto precariato che nasconde la piaga dello sfruttamento…
(by Sergio Criveller – 27/06/24)