Assegno di inclusione: l’Inps richiama i Comuni

Con il Comunicato n. 1816 del 13 maggio 2024, l’Inps informa di aver trasmesso i codici fiscali dei richiedenti l’Assegno di inclusione (Adi), per le necessarie verifiche, ai Comuni e alle Asl.
L’Inps ricorda che per staccare l’Assegno di inclusione, cioè il supporto economico per le famiglie più svantaggiate economicamente, si devono verificare le condizioni di svantaggio e il processo di verifica spetta ai Comuni e alle Asl, quindi dall’Inps un invito a far presto.
Perché dopo 60 giorni, per chi si è
autodichiarato in una situazione di svantaggio, anche senza verifica dei Comuni, scatta l’assegno del valore poco sopra i 600 euro.
Così però proprio non va!

🔷️ Per riconoscere il diritto all’Assegno di Inclusione (Adi), l’Inps deve verificare le condizioni di svantaggio e di inserimento nei programmi di cura e assistenza, indicati nella domanda di prestazione da parte del cittadino.
Il processo di verifica prevede il coinvolgimento delle Amministrazioni che rilasciano queste certificazioni, tra cui i Comuni e le Asl.

🔴 Cos’è l’Assegno di inclusione (Adi)?
✅ L’Adi viene riconosciuto dal primo gennaio 2024 come misura di sostegno economico e di inclusione sociale.
➡️ L’accesso al beneficio è condizionato al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, in base all’Isee, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.
🔴 A chi spetta l’Assegno di inclusione?
✅ L’Adi è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:
➡️ con disabilità;
➡️ minorenne;
➡️ con almeno 60 anni di età;
➡️ in condizione di svantaggio e inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dal Comune.
✅ Il richiedente deve essere cittadino o familiare di cittadino dell’Unione europea, o con permesso di soggiorno o con asilo politico, residente in Italia da 5 anni con gli ultimi 2 continuativi.
➡️ Il suo nucleo familiare deve avere Isee non superiore a 9.360 euro, reddito familiare non superiore a 6 mila euro annui che aumenta in base alla scala di equivalenza in funzione del numero di componenti.
✅ Deve poi avere un patrimonio immobiliare, non superiore a 30 mila euro.
➡️ Diverso dalla casa di abitazione non superiore però a 150 mila euro.
✅ Deve avere un patrimonio mobiliare non superiore a 6 mila euro, più 2mila euro per ogni componente il nucleo successivo al primo, fino a un massimo di 10 mila euro, più ulteriori mille euro per ogni minorenne dopo il secondo.
➡️ Non deve avere autoveicoli di cilindrata sopra 1600 cc. o motoveicoli sopra 250 cc., immatricolati nei 36 mesi antecedenti, né imbarcazioni o aeromobili.
🔴 Con il Comunicato del 13 maggio 2024, n. 1816, l’Inps informa di aver trasmesso i codici fiscali dei richiedenti, per le necessarie verifiche, ai Comuni interessati, tramite la piattaforma GePI (Gestione dei Patti per l’Inclusione sociale, curata direttamente dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali), e alle Asl, tramite il servizio dedicato.
✅ In caso di conferma, e se anche le verifiche degli altri requisiti di accesso alla misura avranno esito positivo, le domande saranno progressivamente accolte e poste in pagamento.
➡️ L’esito del controllo sarà consultabile, con i prossimi rilasci, direttamente dal cittadino, sul sito istituzionale o ricorrendo ad un Patronato.
✅ I pagamenti, si legge nel Comunicato dell’Inps, saranno disposti nelle date già comunicate il 26 febbraio 2024.
➡️ Il giorno 15 del mese per i primi pagamenti e il 27 del mese per i rinnovi, con la possibilità di uno o due giorni di anticipazione o scorrimento, se in concomitanza con le festività.
🔴 L’Inps comunica però che dopo 60 giorni, anche senza risposta del Comune, l’Assegno di inclusione viene comunque pagato.
✅ L’esito di queste verifiche deve essere comunicato dal Comune all’Inps attraverso la piattaforma GePi entro 60 giorni dalla comunicazione da parte dell’Inps. 
➡️ In assenza di tale comunicazione, chiarisce l’Inps, la richiesta è accolta.
✅ In questi giorni, appunto, l’Inps sta iniziando a pagare l’Assegno a quelle persone che si sono autodichiarate in una situazione di svantaggio e per le quali non è arrivata la conferma da parte dei Comuni.

🔷️ Dico per un amico…
🔴 L’Inps paga su autodichiarazione anche se i Comuni non hanno ancora fatto dopo 60 giorni le dovute verifiche.
✅ Ma questo film l’abbiamo già visto con il Reddito di cittadinanza, i “furbetti” ci provano sempre…
➡️ Così proprio non va… mi dispiace.

(by Sergio Criveller – 21/05/24)