Quoziente familiare come scudo alla denatalità

Continua a crollare la natalità in Italia.
I primi 5 mesi del 2023 confermano il trend negativo.
Le famiglie sono sotto pressione esposte all’aumento dei tassi dei mutui, dal carrello della spesa che costa sempre di più, agli aumenti senza fine dei carburanti.
Al Meeting di Rimini il Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, lunedì 21 ha detto: “Non c’è nessuna riforma previdenziale che tiene nel medio lungo periodo con i numeri della natalità che ci sono in Italia”.

🔷️ Alza la voce allora il trevigiano Adriano Bordignon, Presidente del Forum delle associazioni familiari: basta chiacchiere e promesse.
E’ l’ora di scegliere il “quoziente familiare” per mettere un mattoncino per l’equità e l’investimento sulla natalità.
La leva fiscale e quella economica sono essenziali se si vuole invertire il trend, dice Bordignon.
Il sistema del quoziente familiare è un metodo di calcolo delle imposte mediante il quale l’imposta dovuta è calcolata in relazione ad un coefficiente che può essere determinato prendendo in considerazione il reddito complessivo della famiglia ed il numero dei suoi componenti.

🔴 E’ l’ora quindi del quoziente familiare.
✅ Le famiglie stentano a far quadrare i conti, scrive sul Sole 24 ore Bordignon, e vivono in una perenne incertezza, mentre la natalità continua a calare anche nel 2023.
➡️ Nei primi 5 mesi del 2023 i nati sono stati solo 148.249 contro i 150.315 del 2022.
🔴 Bene il patto anti inflazione, scrive ancora Bordignon, che il Governo vuole attivare con tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione, per i beni di largo consumo.
✅ Per poi far scattare dal primo ottobre il listino dei prodotti a prezzo calmierato.
➡️ Purtroppo, infatti, il paniere dei beni più acquistati dalle famiglie, segna ancora aumenti superiori al 10% mentre l’inflazione è rallentata al 5,9%.
🔴 Bordignon: le famiglie italiane ora si aspettano misure strutturali che possano superare la contingenza e offrire una prospettiva di stabilità.
✅ Non si può fare equilibrismi da un’emergenza all’altra sperando che qualcuno, se va bene, ci metta una pezza.
➡️ L’occasione di orientare un cambio di rotta riguarda la riforma fiscale.
🔴 Il Forum delle Associazioni familiari, scrive Bordignon, ha da tempo proposto a questo Governo la necessità di un fisco che finalmente riconosca la soggettività fiscale delle famiglie o almeno la variabile della numerosità dei nuclei suggerendo il modello del quoziente familiare.
✅ Il quoziente familiare non fa riferimento sul reddito personale ma si basa sul reddito familiare e va a dividere il reddito complessivo della famiglia per il numero dei componenti del nucleo familiare.
➡️ Andando così a considerare, all’interno del calcolo totale, la presenza di figli, o di altri familiari a carico.
🔴 Il Forum chiede che si orienti il sistema tributario italiano verso una maggiore equità orizzontale, il rispetto della numerosità del nucleo familiare e la valutazione del reale reddito disponibile delle famiglie.
✅ Non si tratta di una regalia, di un favoritismo, ribadisce Bordignon, ma di una questione di equità e giustizia fiscale che potrebbe anche concorrere a creare un contesto più favorevole alla natalità.

🔷️ Dico per un amico…
🔴 Il quoziente familiare è sicuramente un punto di partenza…
✅ Una cosa è però certa: è finito il tempo dei bonus a spot.
➡️ Ci vuole una misura unica, chiara, forte, che contenga un messaggio chiarissimo: questo Paese deve premiare davvero chi fa figli, facendo pagare meno tasse, addirittura azzerandole da un certo numero.

(by Sergio Criveller – 23/08/23)