Ultimissima notizia: il contribuente ha anche dei diritti

Nel corso dellAudizione, che si è svolta il 17 maggio 2023, presso la VI Commissione finanze della Camera dei deputati, il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, si è soffermato sui contenuti del Disegno di legge delega al Governo per la riforma del Fisco e soprattutto sulla riforma dello Statuto del contribuente.

🔷️ Legittimo affidamento, interpello, accesso, contraddittorio, invalidità, autotutela e motivazione.
Sono questi gli aspetti che si dovrà focalizzare, ha detto Ruffini, l’intervento del Governo in attuazione dei criteri e delle direttive della Legge delega per la riforma fiscale che prevede anche la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente.

🔴 Il Consiglio dei ministri, del 16 marzo scorso, ha approvato un Disegno di legge delega al Governo per la riforma fiscale.
✅ La Delega al Governo, parole di Giorgia Meloni, prevede una revisione organica del sistema che, nel rispetto del principio di progressività, dovrà operare una semplificazione del processo di determinazione del reddito, oltre a una graduale riduzione dell’imposta.
➡️ Inoltre la Delega prevede anche la riforma dello Statuto del contribuente.
🔴 Cos’è lo Statuto del contribuente?
✅ Lo Statuto dei diritti del contribuente, approvato con legge 27 luglio 2000, n. 212, rappresenta, nelle intenzioni del legislatore, un vero e proprio codice di comportamento dell’Amministrazione finanziaria.
➡️ Una legge generale che, nel ribadire i principi di logica e certezza giuridica del sistema tributario, disciplina la produzione legislativa in materia fiscale, riduce le aree di discrezionalità dell’Amministrazione finanziaria e, al tempo stesso, consente al contribuente di orientarsi e di far valere i propri diritti.
🔴 Di Statuto del contribuente ne ha parlato in Commissione finanze alla Camera dei deputati, il 17 maggio, il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, ripercorrendo la profonda revisione che si vuole ottenere con la Legge delega.
✅ Bisogna, ha detto Ruffini, rafforzare l’obbligo di motivazione degli atti impositivi, con indicazione delle prove su cui si fonda la pretesa.
➡️ Valorizzare il principio del legittimo affidamento del contribuente e quello di certezza del diritto.
✅ Razionalizzare la disciplina degli interpelli, riducendone l’utilizzo.
➡️ Andranno emanati provvedimenti interpretativi, ha spiegato Ruffini, in cui rappresentare anche una casistica in modo da limitare il più possibile gli interpelli.
➡️ Comunque va finanziata specializzazione e formazione professionale del personale del Fisco.
✅ Inoltre, sempre Ruffini, si deve potenziare il diritto di accesso agli atti del procedimento tributario e applicare in modo generalizzato il principio del contraddittorio a pena di nullità.
➡️ Definire una disciplina generale delle invalidità degli atti impositivi e degli atti della riscossione.
➡️ Potenziare l’istituto dell’autotutela, da estendere agli errori manifesti anche quando l’atto sia divenuto definitivo.

🔷️ Dico per un amico…
🔴 Cosa succede oggi: esce la legge, poi il decreto attuativo, poi le innumerevoli note interpretative dei funzionari dei ministeri e per finire le interpretazioni dell’Agenzia delle entrate…
✅ Si legge nello Statuto dei diritti del contribuente, approvato dalla legge n. 212 del 27 luglio 2000: dare attuazione ai principi di democraticità e trasparenza del sistema impositivo, contribuendo a migliorare il rapporto tra Fisco e cittadini.
➡️ In parole semplici: leggi giuste e chiare.

(by Sergio Criveller – 19/05/23)