Il Consiglio dei Ministri, di ieri 11 aprile 2023, ha approvato il Documento di economia e finanze del 2023, il primo Def del Governo Meloni.
Un Def che negli anni scorsi è stato condizionato dalla pandemia e ora dal conflitto in Ucraina e il caro energia.
🔷️ Ma tutti speravano nella magia del Pnrr e la conseguente spinta sul Prodotto interno lordo (Pil).
Ma tra ritardi, cambi di Governo e la terza rata ancora bloccata a Bruxelles (19 miliardi), la crescita appare più contenuta delle attese nonostante l’ottimismo della Meloni e Giorgetti.
A onor del vero la Banca d’Italia conferma la lieve ripresa del Pil italiano nel primo trimestre, dopo la stagnazione della fine del 2022.
🔴 La Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni…
✅ Il Governo ha tracciato la politica economica per i prossimi anni, una linea fatta di stabilità, credibilità e crescita.
➡️ Rivediamo al rialzo con responsabilità le stime del Pil e proseguiamo il percorso di riduzione del debito pubblico.
➡️ Sono le carte con le quali l’Italia si presenta in Europa.
🔴 Che cos’è il Def?
✅ Il Documento di economia e finanze rappresenta il principale strumento della programmazione economico-finanziaria in Italia e indica la strategia economica e di finanza pubblica.
➡️ Deve essere presentato ogni anno al Parlamento entro la prima decade di aprile e rientra nei documenti di finanza pubblica che indicano le linee guida di politica economica del Paese.
🔴 Il Documento di economia e finanze, si legge nel Comunicato del Governo, delinea i principali obiettivi programmatici della politica economica e di bilancio del Governo per il medio termine.
✅ La rinuncia graduale ad alcune delle misure straordinarie di politica fiscale attuate negli scorsi tre anni e l’individuazione di nuovi interventi a sostegno dei soggetti più vulnerabili e per il rilancio dell’economia.
✅ La riduzione graduale, ma in misura sostenuta nel tempo, del deficit e del debito della pubblica amministrazione in rapporto al prodotto interno lordo (Pil).
➡️ Il Governo conferma gli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al Pil già dichiarati a novembre nel Documento Programmatico di Bilancio (Dpb), ossia 4,5 per cento quest’anno, 3,7 per cento nel 2024 e 3,0 per cento nel 2025.
➡️ L’obiettivo per il 2026 viene posto pari al 2,5 per cento.
🔴 Nel breve termine, si legge ancora nel Comunicato del Governo, si opererà per sostenere la ripartenza della crescita segnalata dagli ultimi dati, nonché per il contenimento dell’inflazione.
✅ Il mantenimento dell’obiettivo di deficit esistente (4,5 per cento) permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima adozione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sul periodo maggio-dicembre di quest’anno.
➡️ Ciò sosterrà il potere d’acquisto delle famiglie e contribuirà alla moderazione della crescita salariale.
🔴 Uno sguardo al 2024…
✅ Anche per il 2024, si legge sempre nel Comunicato del Governo, le proiezioni di finanza pubblica mostrano che, dato un deficit tendenziale del 3,5 per cento, il mantenimento dell’obiettivo del 3,7 per cento del Pil creerà uno “spazio di bilancio” di circa 0,2 punti di Pil.
➡️ Questo sarà destinato al Fondo per la riduzione della pressione fiscale.
🔴 Questione Pil…
✅ Il 2022 si è chiuso con il Pil in aumento del 3,7 per cento e, nonostante il rallentamento congiunturale della seconda metà dell’anno, i più recenti indicatori, tra cui gli indici di fiducia di famiglie e imprese, segnalano che nei primi mesi del 2023 l’economia del Paese ha ripreso a crescere.
➡️ Il Pil è previsto crescere in termini reali dello 0,9 per cento nel 2023, dato rivisto al rialzo in confronto al Documento programmatico di bilancio (Dpb) di novembre, in cui la crescita del 2023 era di uno 0,6 per cento.
➡️ Crescita dell’1,4 per cento nel 2024, dell’1,3 per cento nel 2025 e dell’1,1 per cento nel 2026.
🔴 Riduzione pressione fiscale…
✅ Il Def prevede inoltre un andamento discendente della pressione fiscale che dovrebbe passare dal 43,3 nel 2023 al 42,7 per cento entro il 2026.
🔴 Il Governo è al lavoro per ottenere la terza rata del Pnrr...
✅ Sono in corso le interlocuzioni con le istituzioni europee per la revisione e la rimodulazione di alcuni degli interventi previsti dal Pnrr e per lo sblocco dei 19 miliardi della terza rata ancora ferma a Bruxelles
🔴 Il Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti…
✅ Abbiamo davanti a noi grandi sfide, dai cambiamenti climatici al declino demografico della popolazione italiana, ma anche notevoli opportunità di aprire una nuova fase di sviluppo del nostro Paese.
✅ E’ realistico puntare, dice ancora Giorgetti, per i prossimi anni ad un aumento del tasso di crescita del Pil e dell’occupazione, lungo un sentiero di innovazione e investimento all’insegna della transizione ecologica e digitale.
🔷️ Chiedo per un amico… e risposta di un amico…
🔴 Si parla solo di Pil, ma cos’è?
✅ Il Pil, Prodotto interno lordo, è pari alla somma dei beni e dei servizi finali prodotti in Italia in un dato periodo di tempo e si dice interno perché si riferisce a quello che viene prodotto nel territorio italiano, sia da imprese nazionali sia da imprese estere.
➡️ In parole povere è la somma di tutti gli stipendi degli italiani, i compensi, i dividendi, la produzione, il valore aggiunto, l’export e import.
✅ Il Pil pro capite indica quanto produce e quanto reddito ha una persona che contribuisce all’economia del Paese in media e dunque permette di definire anche la qualità della vita.
➡️ Pensiamo ad una famiglia: marito che lavora a tempo pieno, moglie che fa alcune ore al giorno di pulizie e 20 mila euro in Obbligazioni bancarie con cedola.
➡️ Il Pil della famiglia è la somma dello stipendio del marito, più la somma delle ore di pulizia dalla moglie, più la cedola delle obbligazioni.
(by Sergio Criveller – 12/04/22)