Separazione e divorzio, cambiano le regole.
Dal 1° marzo 2023, è entrata in vigore la riforma dell’ex ministro Marta Cartabia, si potrà così dirsi addio con un unico procedimento, con tempi più brevi e sanzioni in caso di violazione degli accordi.
🔷️ Le nuove regole si applicheranno su tutti i procedimenti successivi al 28 febbraio 2023, mentre quelli già in corso continueranno a essere regolati dalle disposizioni precedenti la riforma. Ma quando fu introdotto il divorzio in Italia?
🔴 La prima grande novità della riforma Cartabia riguarda il fatto che non serviranno più due riti distinti.
✅ Dal 1° marzo 2023 si potranno ottenere la separazione e il divorzio con un unico procedimento, con tempi più brevi e sanzioni in caso di violazione degli accordi.
➡️ Decorsi i termini di legge, cioè 6 mesi per consensuale e 1 anno per giudiziale, si fa il procedimento per il divorzio, attualmente sono due o tre anni in più.
🔴 La riforma prevede che entro 3 giorni dal deposito del ricorso venga fissata l’udienza che non sarà oltre 90 giorni.
✅ La procedibilità del divorzio dipenderà da due criteri:
➡️ una sentenza passata in giudicato sulla separazione;
➡️ la cessazione, senza interruzioni, della convivenza tra i due coniugi.
✅ In presenza di figli la competenza sarà del tribunale di residenza del minore.
➡️ Altrimenti quello di chi riceve domanda di separazione e divorzio.
🔴 Minori e il piano genitoriale.
✅ Ci sarà una sorta di agenda con gli impegni quotidiani dei figli e le loro attività.
➡️ Il giudice potrà sanzionare il genitore che non rispetti la “tabella di marcia”.
✅ La riforma dedica ampio spazio e rilevanza all’ascolto del minore, anche con età inferiore ai 12 anni.
➡️ Il minore ha diritto di esprimere il suo pensiero in tutte le questioni e le procedure finalizzate a incidere nella sua sfera individuale.
✅ Dai 14 anni i minori possono chiedere direttamente la nomina di un curatore speciale che li tuteli e rappresenti.
🔴 La questione economica.
✅ La riforma prevede che, insieme al ricorso, sia presentata dai genitori la documentazione economica completa.
➡️ Prima era solo la dichiarazione dei redditi degli ultimi 3 anni.
✅ Ora si aggiungono gli estratti conti, i movimenti bancari, le proprietà immobiliari e le partecipazioni societarie.
➡️ Viene previsto un risarcimento nel caso in cui una delle due parti ometta le proprie reali condizioni economiche per pagare un assegno di mantenimento inferiore.
🔷️ Divorzio all’italiana…
🔴 Quando fu introdotto il divorzio in Italia?
✅ Il 1º dicembre 1970 viene introdotto in Italia il divorzio approvando la legge n. 898: “Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio”.
➡️ La cosiddetta legge Fortuna-Baslini.
🔴 Come si è svolto il voto in Parlamento?
✅ Il voto in Parlamento ha avuto l’opposizione della Democrazia Cristiana, del Movimento Sociale Italiano, della Südtiroler Volkspartei e dei monarchici del Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica.
✅ Voti favorevoli del Partito Socialista Italiano, del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, del Partito Comunista Italiano, del Partito Socialista Democratico Italiano, del Partito Repubblicano Italiano e del Partito Liberale Italiano.
🔴 Nello stesso anno il Parlamento approva le norme che istituivano il referendum con la legge n. 352 del 1970.
✅ La spinta per l’approvazione della Legge sul referendum avviene di fatto proprio per poter abolire il divorzio in Italia.
🔴 Il 12 maggio del 1974 gli italiani vengono chiamati alle urne per il primo referendum abrogativo della storia della Repubblica italiana.
✅ Alle urne si recarono 33.023.179 elettori.
➡️ 37.646.322 erano gli aventi diritto, quindi andò a votare l’87,72%.
✅ I “no” che confermarono il divorzio furono quasi il 60%.
➡️ 19.138.300
✅ I “sì”, quindi i contrari al divorzio furono il 40,74%.
➡️ 13.157.558.
(by Sergio Criveller – 03/03/23)