Dopo la 100, la 102 ecco Quota 103

La Legge di bilancio 2023, in vigore da questo 1° gennaio,  prevede una nuova forma di “pensione anticipata flessibile”, detta anche  “Quota 103”

🔷️ E’ solo per questo 2023. Sostituisce Quota 102 che sostituiva Quota 100. Ecco i beneficiari, requisiti e finestre….
🔴 Chi può richiederla?
✅ Può richiedere Quota 103 chi, entro il 31 dicembre 2023, raggiunge i seguenti requisiti:
➡️ età anagrafica di almeno 62 anni ;
➡️ anzianità contributiva di almeno 41 anni.
✅ Chi al 31 dicembre 2023 ha raggiunto il requisito Quota 103 può presentare la domanda anche negli anni successivi.
🔴 Sia lavoratori dipendenti che autonomi?
✅ Sono interessati:
➡️ dipendenti, pubblici e privati;
➡️ lavoratori autonomi: artigiani, commercianti, agricoltori…
✅ Sono esclusi personale militare e delle forze armate, di polizia, vigili del fuoco e guardia di finanza.
🔴 Di che importo sarà?
✅ Quota 103, a differenza di Quota 100 e 102, è senza penalizzazioni, ma può avere un valore lordo mensile massimo non superiore a 5 volte la pensione minima prevista per il 2023.
➡️ Quindi circa 2.800,00 euro mensili lordi.
✅  Fino alla pensione di vecchiaia, cioè 67 anni, c’è divieto di cumulo con altri redditi.
➡️ Con deroga fino a 5 mila euro derivanti da lavoro autonomo occasionale.
🔴 A quando le finestre di uscita?
✅ Per i soggetti che hanno maturato i requisiti di Quota 103 entro il 31 dicembre 2022:
➡️ dal 1° aprile 2023 se dipendenti privati;
➡️ dal 1° agosto 2023 se dipendenti pubblici.
✅ Per i soggetti che hanno maturato i requisiti di Quota 103 successivamente al 31 dicembre 2022:
➡️  dal quarto mese successivo a quello di maturazione dei requisiti, se dipendenti privati;
➡️ dal settimo mese se dipendenti pubblici.
🔴 Eccezione per il personale scolastico…
✅ Si può presentare domanda di Quota 103 entro il 28 febbraio 2023.
➡️ con effetto dal 1° settembre 2023.
🔴 Attenzione però…
✅ Per chi raggiunge il requisito di Quota 103 c’è anche la possibilità del Bonus Maroni per chi comunque decide di restare al lavoro.
➡️ Cioè lo sconto contributivo del 9,19% non viene trattenuto ma lasciato in busta paga a coloro che pur raggiungendo i requisiti, decidono di rimanere in azienda.

(by Sergio Criveller – 05/01/23 – fonti: www.lavoro.gov.it)