Il Ministero dell’economia e delle finanze ha pubblicato la prima versione del Piano italiano per l’economia sociale avviando una consultazione pubblica.
Le associazioni, i sindacali, gli ordini professionali e tutti coloro che operano nell’economia sociale sono invitati ad inviare osservazioni e commenti entro il 12 novembre 2025.
Un Piano per l’economia sociale è un insieme di strategie e azioni, a livello nazionale o locale, che mirano a promuovere e rafforzare il settore dell’economia sociale, un mondo fatto di cooperative, associazioni, fondazioni, imprese sociali.
Il documento definisce il perimetro dell’economia sociale, richiama la situazione attuale, sia da un punto di vista giuridico, sia della consistenza.
Poi tutto sugli incentivi, fiscalità, amministrazione condivisa, ruolo nella transizione ecologica, promozione del volontariato, politiche del lavoro, innovazione.
🔷️ Dotare l’Italia di un Piano d’azione per l’economia sociale è la risposta alla Raccomandazione del Consiglio europeo del 27 novembre 2023.
E’ con la Raccomandazione, infatti, che si è tracciato un quadro comune nel quale paesi con tradizioni e complessità differenti si sono ritrovati attorno a principi e linee comuni di intervento.
Ecco il testo del Piano:
https://www.finanze.gov.it/consultazioniDF
Ecco come partecipare alla consultazione:
https://www.finanze.gov.it/consultazioni-aperte
🔴 Nel Piano d’azione per l’economia sociale si applica la definizione elaborata a livello europeo e riportata nella Raccomandazione.
✅ Insieme di entità di diritto privato che forniscono beni e servizi ai propri membri o alla società, e che include forme organizzative come le cooperative, le mutue, le associazioni (compresi gli enti di beneficenza), le fondazioni e le imprese sociali, nonché altre forme giuridiche, che operano in conformità con i seguenti principi e caratteristiche fondamentali:
➡️ il primato delle persone e delle finalità sociali o ambientali rispetto al profitto;
➡️ il reinvestimento della totalità o della maggior parte dei profitti e degli avanzi di gestione per perseguire i propri scopi sociali o ambientali e per svolgere attività nell’interesse dei propri membri/utenti o della società in generale;
➡️ una governance democratica e partecipativa.
🔴 In Italia gli organismi dell’economia sociale compongono un ecosistema multiforme che presenta tratti peculiari e caratterizzanti.
✅ Le imprese cooperative, le organizzazioni mutualistiche, gli enti del terzo settore e sportivi dilettantistici costituiscono i pilastri intorno ai quali il sistema dell’economia sociale italiana ha avviato un percorso volto a promuovere l’innovazione sociale e lo sviluppo sostenibile.
➡️ Il presente piano intende valorizzare le peculiarità del modello italiano con l’obiettivo di promuovere condizioni favorevoli affinché le organizzazioni dell’economia sociale possano prosperare con un impatto trasformativo sulla società.
🔴 Le imprese cooperative e le organizzazioni mutualistiche sono una realtà consolidata in molti settori, tanto tradizionali quanto di più recente costituzione.
✅ Rappresentano un elemento indispensabile per la crescita economica e sociale del Paese.
➡️ La Costituzione italiana sancisce all’articolo 45 il principio della funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata, promuovendone lo sviluppo e garantendone il carattere e le finalità.
🔴 Gli enti del Terzo settore, gli enti sportivi dilettantistici e tutti gli altri soggetti dell’economia sociale sono presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale e svolgono una funzione insostituibile per la coesione e lo sviluppo sociale.
✅ Tra questi gli enti associativi, le fondazioni, ivi incluse quelle filantropiche che costituiscono una realtà in costante crescita, come anche le imprese sociali che, grazie al nuovo quadro giuridico e tributario, stanno conoscendo una dinamica positiva di diffusione.
➡️ Il valore aggiunto offerto da tali organizzazioni trova conferma nella promozione dell’autonoma iniziativa dei cittadini che si associano per lo svolgimento di attività di interesse generale in base al principio di sussidiarietà.
➡️ Quantitativamente, l’insieme di queste realtà costituisce una presenza rilevante sia per numero di soggetti coinvolti (come soci, dipendenti, volontari o utenti) sia per il valore economico prodotto, direttamente o indirettamente.
🔴 In un tempo di crescenti vulnerabilità e fragilità sociali il ruolo di queste diverse organizzazioni, orientate primariamente al bene comune, è più che mai importante e al tempo stesso deve fare i conti con la pressione di molteplici, vaste e profonde trasformazioni.
✅ La dimensione e la portata delle sfide ambientali, economiche e sociali richiedono di agire con visione sistemica, criteri condivisi e reazioni coordinate.
➡️ Da qui nasce l’idea di un Piano d’azione nazionale, per costruire un quadro convergente di politiche pubbliche e di impegni degli attori privati per favorire lo sviluppo dell’economia sociale in risposta ad alcuni dei temi più urgenti del nostro tempo.
🔷️ Dico per un amico…
🔴 In Italia l’economia sociale conta circa 400 mila organizzazioni, che impiegano oltre 2 milioni di persone e coinvolgono 6 milioni di volontari.
✅ L’economia sociale ci ricorda che un altro modo di vivere e produrre è possibile, è un modello già vivo, diffuso (vedi i numeri qui sopra), ma che ha bisogno di essere riconosciuto, raccontato e sostenuto.
➡️ Forse è tempo di rimettere al centro questo mondo, il tempo di raccontare che non esiste solo il mercato, ma anche il bene comune…
(by Sergio Criveller – 22/10/25)

